United Bottle

lo scorso anno dal team di architetti svizzeri Instant (Dirk Hebel e Jörg Stollmann) hanno lanciato l’idea di usare bottiglie di plastica come fossero moduli prefabbricati per realizzare rifugi d’emergenza. questa idea è stata premiata con il reddot design award.

Il principio alla base del progetto è semplice: riutilizzare i circa 50 miliardi  bottiglie d’acqua che, ogni anno vengono trasportate insieme agli aiuti umanitari nei luoghi colpiti da calamità naturali o in zone di conflitto, come mattoni per costruire abitazioni temporanee.

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Questa operazione di riciclo permetterbbe di ridurre di circa il 90% la quota di PET rilasciata, come rifiuto, nell’ambiente. Prendendo in considerazione la crescente scarsità di risorse, il progetto United Bottle suggerisce circuiti alternativi di riciclo, ed è proprio questa intersezione tra circuiti locali e globali del riciclo è alla base del progetto United Bottle. 

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Lo scorso aprile, invitati dal Van Alen Institute di New York, Hebel e Stollmann hanno chiesto a 25 colleghi di ampliare la gamma di applicazione del progetto. Eterogenei e sorprendenti i risultati: dalla passerella temporanea e luminosa per improbabili sfilate urbane del designer svizzero Rainer Hehl all’atlante che raccoglie i molteplici utilizzi di una bottiglia in plastica a uso e consumo di architetti, designer, artisti ideato dall’Atelier Seraji di Parigi; dalle scenografiche colonne luminose dei newyorkesi Lot-Ek alla collezione di mezzi galleggianti (dal materassino singolo all’ospedale galleggiante) della progettista elvetica Deane Simpson.

per infermazioni:  http://www.instant-arch.net/start.php