Si veda anche i primi testi di questo blog datati 2008.
All'epoca il tema non era ancora trattato in modo così
intenso come dopo l'expo 2015, ma le mie ricerche erano già
orientate su questi argomenti che ora riporto in maniera
sintetica.
Cucinare è una delle azioni più antiche del genere
umano e forse è la differenza più
sostanziale tra noi e il
resto degli animali con cui
condividiamo il pianeta.
La cucina è essenziale?
Cucinare il cibo ha aumentato le
dimensioni del nostro cervello, ha assicurato
la sopravvivenza delle specie,
ci ha reso più socievoli,
ha accelerato la creazione di comunità,
ha permesso la migrazione verso altri territori
e ci ha dato un'identità culturale.
Era essenziale costruire?
L'edificio ci ha permesso di rifugiarci
dalle intemperie,
stabilirci in luoghi specifici,
in un certo senso,
ha trovato una casa e siamo riusciti
a definire
uno spazio finito per chiamare
il nostro spazio.
Cosa definisce un ottimo piatto?
Un piatto grande
deve presentare ingredienti
di alta qualità nel loro punto di
cottura ottimale come condizione
sine qua non.
Tuttavia, solo con ottimi prodotti,
non otteniamo un cibo eccellente ma è la creatività
dello chef che gli conferisce
la sua straordinaria natura.
Cosa definisce la buona architettura?
La buona architettura, come il buon cibo,
non si verifica solo con la
combinazione di materiali squisiti
applicati con le migliori tecniche,
ma ha bisogno della capacità di un architetto
che dia senso alla costruzione.
Cibo e architettura, queste sono parole i cui
significati sono molto più che semplici termini
di sopravvivenza oggi.
La figura dello chef è cresciuta
in modo tale che ora condivide un
livello con la figura dell'architetto
che è sceso nella sua posizione corretta,
uno che è lontano dalla grande stella
dotata di talento innato.
L'idea di interazione tra questi concetti,
mangiare e vivere, i miei due piaceri,
è ben sviluppata in esso!
All'Expo universale 2015 si è tenuta
la prima mostra che
voleva essere riconosciuta non solo per
la sua architettura,
ma anche per il suo contributo
al dibattito e all'educazione sul tema
"Nutrire il pianeta, energia per la vita"
dunque nutrizione, cibo e risorse a livello globale.
A seguito di questa stessa iniziativa,
la mostra “FOOD dal cucchiaio al mondo”
allestita presso il MAXII di Roma
analizza l'interazione di queste due
discipline su scale diverse:
CORPO
Come la rappresentazione dell'ultimo pasto di un
prigioniero nel braccio della morte è in grado di
generare una riflessione sulla dimensione spaziale
e temporale di una cellula
STRADA
Dabbawala, un'attività commerciale iniziata 125 anni fa
e che attualmente impiega 5000 persone che
distribuiscono ogni giorno 200.000 "scatole".
C'è una codificazione che funge da guida in tutta la città.
CITTÀ
Dal 18 ° secolo, gli architetti hanno perseguito
l'utopia della perfetta integrazione tra città
e agricoltura, luoghi in cui il cibo è l'attore
principale nella qualità sociale dell'"effetto città".
PAESAGGIO
Paesaggio, agricoltura e cibo sono una triade
onnipresente nel dibattito sui territori contemporanei.
MONDO
Global Seed Vault, dell'architetto
Peter W. Sødermann È il più grande magazzino di sementi
al mondo, creato per salvaguardare la biodiversità
delle specie coltivate che fungono da alimento in caso
di catastrofe globale.
Alla fine tutto è riassunto nelle parole di
Rafael Cubillo: Possiamo imparare molto sul
cibo e sull'architettura, uno può integrare l'altro,
sia in ispirazione che in metodologia,
senza cadere nella ricetta. »
Giro volentieri questo invito che mi è stato inviato a tutti gli interessati
“La cena dell’11 maggio 2017 presso l’Istituto Mantegna di Brescia nasce da un’indagine meticolosa sul rapporto tra cibo e suono. I rumori che scaturiscono dalla preparazione di un piatto, persino quelli più tenui, continuano ad avere una vita propria sulla tavola imbandita, forse solo nella nostra mente.”
“Tutto è temporaneo, da metabolizzare, entra in noi, scompare, ci nutre e cambia. Il gusto è l’unico senso che non abbia “registratori”? Forse siamo noi i suoi registratori.”
Un progetto nato dalla collaborazione fra gli chef Roberto Antonelli, Biagio Giannetti, Gilberto Mattei per l’istituto Andrea Mantegna di Brescia e gli artisti Mauro Cossu e Francesca Conchieri.
IL MENU’ Antipasto Frisella con pomodorino, tonno in tataki e gelato di cipolla rossa Primo piatto Orzotto ai funghi porcini, vongole veraci e pesto di prezzemolo Secondo piatto Moscardini in umido con olive taggiasche, macedonia di verdure al vapore aromatizzate all’olio del Garda Dessert Souffle’ ghiacciato al limone
Dalle 19,30 alle 22,00 presso Ist. albreghiero A. Mantegna. Costo € 25.
L’ESPOSIZIONE
Presso Centro 3T dal 14 al 28 maggio 2017 su appuntamento scrivendo a centro3t@gmail.com o telefonando al 338.3853762. Ingresso gratuito.
Brand inconfondibile e Panettone (dolce italiano di Natale per eccellenza) formano un interessante connubio nel progetto promozionale di Greenford Printing per queste feste 2012.
Progettata da Victor Vetterlein e realizzata totalmente in plastica commestibile e biodegradabile, BITE ME rappresenta la nuava generazione delle lampade da scrivania.
Il disegno semplice e la striscia illuminante con tecnologia a LED (intercambiabile) fanno di BITE ME un oggetto che non sarà mai destinato alla pattumiera dei rifiuti ingombranti: nel momento in cui si deciderà di disfarsi di lei, basterà semplicemente mangiarla.
Realizzata com plastica vegetale a base di gelatina di alghe, glicerina vegetale, acqua purificata, colorante alimentare e aromi naturali, Bite me è disponibile nei gusti arancia, ciliegia, mirtillo, e mela.