pixel food

Il direttore artistico giapponese Yuni Yoshida ha creato una serie surrealista in cui le collezioni di cibo sembrano essere state pixelate manualmente.

Questa divisione in pixel non è per mascherare l’identità degli alimenti, né per dividerle in particelle colorate per una corretta visualizzazione o memorizzazione in formato digitale. Invece, la sperimentazione organico-cromatica di Yoshida prende spunto dalle forme peculiari degli alimenti e riorganizza i loro colori in cubi, perfetti nella loro ripetitività e dimensione. Alchemy, questo è il nome che Yoshida ha pensato per il suo lavoro, vicino alle correnti surrealiste, che impiega frequentemente oggetti comuni o scenari in situazioni sovversive.

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