Ristorante Torre, una finestra su Milano

L’ex distilleria di largo Isarco, a Milano, si accresce. L’opera di trasformazione degli spazi industriali di inizio Novecento, oggi sede della Fondazione Prada, ha richiesto qualche anno per essere completata, ma da qualche settimana anche l’ultimo tassello del quadro ideato da Rem Koolhaas e dal suo studio di architettura Oma si è rivelato al pubblico. “Un collage di temi ed elementi preesistenti”, così il progettista definisce il ristorante della Torre della Fondazione Prada, che ha aperto il 9 maggio 2018. Lungamente annunciata, e da tempo svettante col suo profilo irregolare in cemento bianco alto 60 metri, la Torre di Fondazione Prada, non ha deluso le aspettative offrendo una nuova prospettiva sulla città, attraverso le sue ampie vetrate. Sul tetto, la Torre ospita una terrazza concepita come spazio flessibile per accogliere un bar: decorazione optical in bianco e nero del pavimento e rivestimento del parapetto in specchi che crea un effetto di riflessione, per eliminare visivamente la barriera tra lo spazio e la vista a 360 gradi sulla città.

Al sesto e settimo piano,  prendono forma il ristorante e gli ambienti di servizio (bagni per gli ospiti e cucina) che il 9 maggio hanno aperto ufficialmente al pubblico. Con i suoi ottantaquattro coperti, l’ambiente del ristorante è disposto su tre livelli leggermente sfalsati tra loro per creare un ideale belvedere. La sala si trova al sesto piano e occupa una superficie di 215 m2 suddivisa in due aree: il bar e il ristorante. La cucina,  posta al settimo piano, sarà guidata dallo chef Fabio Cucchelli, classe 1965 e nasconde una sorpresa per gli ospiti che decideranno di voler sperimentare un’accoglienza più discreta: uno chef’s table, con vista sulla cucina, che presiede a una saletta riservata, con terrazza di pertinenza affacciata stavolta sulla cittadella della Fondazione, dal lato opposto al ristorante del sesto piano.

I due ambienti  al sesto piano sono caratterizzati dal contrasto tra le ampie vetrate a tutta altezza, che offrono una vista inedita della città di Milano, e i toni caldi del parquet. Sono stati riutilizzati gli arredi originali del Four Seasons di New York, come le boiserie in legno di noce del celebre ristorante progettato nel 1958 da Philip Johnson, che insieme al rivestimento in canapa delle pareti e al pavimento in parquet contrastano con le ampie vetrate a tutta altezza. Il bar ha un bancone centrale, con una bottigliera sospesa con distillati e liquori internazionali, dove è possibile consumare un cocktail e una light dinner.

Sulla sinistra si trova un camino attorniato da poltroncine Soviet e tavolini Tulip di Eero Saarinen. In questo ambiente sono presenti due opere – Cappa per caminetto (1949) e Testa di medusa (1948- 54) – di Lucio Fontana, mentre la ceramica policroma Pilastro (1947) dello stesso artista introduce alla sala del ristorante.

 Ispirandosi alla tradizione del ristorante italiano, le pareti presentano piatti d’artista realizzati per il ristorante Torre da John Baldessari, Thomas Demand, Nathalie Djurberg & Hans Berg, Elmgreen & Dragset, Joep Van Lieshout, Goshka Macuga, Mariko Mori, Tobias Rebherger, Andreas Slominski, Francesco Vezzoli e John Wesley, parte di una serie aperta a nuovi contributi. La terrazza esterna, a pianta triangolare, si affaccia sullo spazio urbano e presenta la pavimentazione in porfido e griglie metalliche caratteristica degli esterni della Fondazione Prada. La superficie di 125 m2 è divisa in una zona ristorante con 20 coperti su tavoli e sedie pieghevoli in stile bistrot e in un’area bar in cui tavoli scorrevoli posti lungo il parapetto si compongono o scompongono in base alle esigenze.7

A Milano apre il ristorante Torre in Fondazione Prada. Cucina italiana e il guizzo dei giovani di Care’s

Ristorante Torre – Milano – largo Isarco, 2 / via Giovanni Lorenzini, 14– Bar 18-2/ ristorante 19-24 – 0223323910 – www.fondazioneprada.org

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