Quando Alex Atala, un paio di anni fa, partecipò ad una conferenza sul cibo tenuta nella campagna attorno a Barcellona, non era ancora famoso – nè per la sua cucina, nè per le sue idee o i suoi tatuaggi. Ma quando quest’uomo pacato e carismatico cominciò a descrivere il cibo della sua patria, il Brasile (per essere più precisi, l’Amazzonia), la stanza divenne improvvisamente silenziosa e attenta.
I suoi racconti erano tanto ammalianti che nessuno voleva perderne una parola, un’idea e soprattutto, un assaggio.
Flash forward del 2013 dedica ad Alex Atala e al suo ristorante D.O.M. (l’abbreviazione di Deo Optimo Maximo) aperto nel 1999 a São Paulo, che probabilmente ha cambiato il volto della gastronomia brasiliana , il volume DOM: riscoprire gli ingredienti brasiliani‘, pubblicato da PHAIDON .
D.O.M.: Rediscovering Brazilian Ingredients. Alex Atala. Photo © PHAIDON.
Convinto che la cucina più vera e viscerale nasca dallo stretto legame tra cultura e natura, Alex Atala è estremamente coinvolto nella sensibilizzazione dell’opinione pubblica sulla salvaguardia delle risorse vulnerabili del Brasile.
Impegno sociale e convinzioni che lo portano a lavorare con scienziati, antropologi e organizzazioni internazionali: la sua missione è di nutrire sia l’ambiente che le popolazioni indigene.
‘ Le vecchie idee possono essere intelligenti, ma mettendole insieme in modo moderno possono diventare nuove. ‘(Alex Atala)
Lo chef Atala in una recente intervista descrive i tratti distintivi delle cucine del mondo come ‘il souvenir di un luogo‘:
‘Salsa di soia, miso e zenzero sono souvenir e sapore iconico del Giappone;
mozzarella, pomodoro e basilico = Italia;
mentre erbe locali, limone e manioca ‘sono Amazonas ‘.
Ogni luogo ha dunque dei sapori-icona che, se aggiunti al più semplice degli alimenti freschi,trasformano il piatto nel ‘il souvenir di un luogo’.
Il modo migliore ‘ per essere globale ‘, egli afferma: ‘ è essere locale ‘, tornare alle proprie radici, mangiare e esplorare gli alimenti di cui si è circondati.Cibi antichi e a volte dimenticati, con cui creare una moltitudine di nuovi modi d’uso.
Egli fa osservare che gusto e percezione del gusto, come innesco provocante e sensuale, fanno pensare e ricordare.
‘Un sapore‘, osserva ‘può essere una cosa, e e un’altra; come l’odore delle, scarpe da ginnastica che fanno pensare all’odore del formaggio fermentato.
Può essere qualcosa di delizioso o di disgustoso, tutto dipende dalle associazioni mentali che si fanno. Egli racconta storie u come egli incorpora i sapori della giungla nel suo cibo: come una volta quando un incendio distrusse gran parte della foresta vicino la sua fattoria, ha portato il profumo del fuoco nel suo cibo: da allora ha capito come l’introduzione di un gusto del legno bruciato nei suoi piatti, aiutasse a leggere meglio l’essenza dalla foresta pluviale tropicale.
La cucina di Alex Atala è immersa in Amazzonia, è vero: ma guarda il mondo contemporaneo e specialmente l’Europa.